Magazine RDS

Gli dissero che non avrebbe più visto: oggi Oney Tapia è un campione olimpico

Molte delle storie degli atleti paralimpici sono carattererizzate da un prima e da un dopo. Per Oney Tapia la vita è cambiata il 25 maggio 2011. Stava lavorando imbracato ad un albero e un grosso ramo gli è caduto addosso danneggiando per sempre i suoi bulbi oculari.



Oney nasce a L’Avana nel ’76. Ha un discreto talento nel baseball e, all’età di 26 anni, viene notato dall’Old Rags Lodi nel Montorio Veronese. Decide di seguire i suoi sogni e si trasferisce in Italia. Purtroppo, anche da giocatore professionista, ha bisogno di un secondo lavoro. Visto il suo fisico possente ne svolge di pesanti e rischiosi. Poi arriva quel drammatico giorno di maggio.


“Mi dissero che non avrei più visto” – ha raccontato“All’inizio ridevo quando mi spiegavano quante cose possono fare i non vedenti, non mi sembrava possibile anche perché quello era stato un mondo a me totalmente estraneo fino a quel momento. E invece ho scoperto che era vero.”



Inizia ad avvicinarsi a diversi sport per poi scegliere l’atletica leggera paralimpica, specializzandosi nel lancio del disco e nel getto del peso. Si inaugura così una carriera ricca di soddisfazioni che lo portano a vincere una medaglia d’argento alle Paralimpiadi di Rio nel 2016. L’anno successivo si mette in gioco sua un pista del tutto diversa, quella di “Ballando con le stelle” e vince l’edizione in coppia con Veera Kinnunen.


Esuberante e eclettico, il suo ottimismo è contagioso. Quando ha vinto il suo primo bronzo quest’anno ai Giochi Paraolimpici di Tokyo 2020 nel Lancio del peso maschile F11, battendo atleti con vent’anni in meno di lui, Oney ha festeggiato cantando “Uno su mille ce la fa” di Gianni Morandi.



Poche ore fa ha vinto un altro bronzo nel Lancio del disco maschile F11. La sua ambizione, però, non ha limiti. “Mi sento un po’ deluso perché non sono riuscito a spingere e a fare la mia gara” – ha detto in un’intervista a Tutto Sport“Sapevo che potevo fare diversamente, però questa situazione di maltempo non mi ha aiutato molto. Questa è la seconda volta che gareggio in queste condizioni, ed è impossibile. Non vedendo, hai sempre la necessità di sentire il terreno, ma con questa pioggia la pedana era molto scivolosa. Non si riesce a reagire e a fare la prestazione come si deve perchè tutto questo incide sull’equilibrio. Poi, provando e riprovando, ho pensato ‘O la va o la spaccà, o esce un lancio buono o succede qualcosa qui in pedana. In ogni caso non sono molto contento del mio risultato finale. Se domani si potesse gareggiare di nuovo e cambiasse il tempo, sarei il primo a tornare qui a lanciare per riprovarci“.


Foto: Oney Tapia, via Instagram