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Nuovo Dpcm: ecco quando è consentito lo spostamento verso le seconde case

L’ultimo Dpcm ,in vigore dal 16 gennaio, ha imposto delle nuove restrizioni con l’obiettivo di frenare ulteriormente l’andamento dei contagi da coronavirus. Nelle indicazioni date, però, non era chiaro quali regole bisognava rispettare nei confronti delle seconde case.


Come spiega Il Corriere, è possibile raggiungere le seconde case anche se si trovano al di fuori della propria regione o se si trovano in zone arancioni o rosse. Ieri sera sul sito del governo sono comparse delle nuove FAQ dedicate a questo specifico tema. È consentito l’utilizzo delle seconde case solo se viene considerato come un “rientro”, ovvero se ci si reca in una casa di proprietà o affittata prima del 14 gennaio. Così viene puntualizzato: “Dal 16 gennaio 2021 le disposizioni in vigore consentono di fare rientro alla propria residenza domicilio o abitazione senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette seconde case. Pertanto proprio perché si tratta di una possibilità limitata al rientro è possibile raggiungere le seconde case anche in un’altra regione o provincia autonoma, anche da o verso le zone arancione o rossa, solo a coloro che possono comprovare di aver effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del decreto legge 14 gennaio 2021”.


Le seconde case possono essere utilizzate solo dai familiari conviventi e non possono esserci altri nuclei di persone. Non è possibile ricevere le visite di parenti o di amici: “Naturalmente la casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo e vi si può recare unicamente tale nucleo. La sussistenza di tutti i requisiti indicati potrà essere comprovata con copia del titolo di godimento avente data certa o eventualmente anche con autocertificazione. La veridicità delle autocertificazioni sarà oggetto di controlli successivi e la falsità di quanto dichiarato costituisce reato”.


Infine è possibile usufruire nelle cosiddette seconde case “di famiglia”, ovvero appartenenti a parenti. È necessario però avere i documenti che specifichino chi è il proprietario della casa o che questa sia stata affidata prima del 14 gennaio. Anche in questo caso, ogni abitazione non può ospitare contemporaneamente più di un nucleo famigliare.

Foto di archivio, via Pixbay