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Cos’è Signal, l’app che vuole sostituire WhatsApp

Le nuove condizioni sulla privacy diffuse da WhatsApp lo scorso 6 gennaio hanno creato il panico tra gli utenti. Ieri i portavoce dell’app hanno diffuso sui social una serie di FAQ dove spiegavano che i dati degli utenti non erano a rischio.


A beneficiare della situazione è stato sicuramente Telegram, il principale competitor di WhatsApp, ma anche un’app sicuramente meno conosciuta: Signal. Si tratta di un servizio di messaggistica instantanea che, come sua principale caratteristica, ha sempre promosso la completa tutela dei dati degli utenti. Come racconta il Post, l’app è stata sviluppata dal 2013 da un gruppo di attivisti per la privacy e sostenuta dall’associazione no profit Signal Foundation guidata da Matthew Rosenfeld, che lavorò anche come capo della sicurezza di Twitter.



Negli ultimi giorni Signal ha avuto dei supporter importanti come l’ex consulente della NSA Edward Snowden o l’imprenditore Elon Musk. Solo nella giornata di domenica l’app è stata scaricata da 810.000 utenti di tutto il mondo.



Foto: LaPresse