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La storia di Simone Barlaam: da piccolo lo chiamavano Nemo, oggi è un campione del nuoto

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Pubblicato il 31/08/2021
Di Team Digital
La storia di Simone Barlan il campione del nuoto alle Paralimpiadi

Simone Barlaam è uno dei protagonisti di queste Paralimpiadi e ci ha reso orgogliosi aggiudicandosi due medaglie e un record mondiale, vi raccontiamo la sua storia

Simone Barlaam è uno dei tanti atleti che stanno rendendo orgogliosa l’Italia ai Giochi Parlalimpici di Tokyo 2020. Ha vinto l’oro nei 50 m stile libero maschile (categoria S9) portando a casa anche il record paralimpico con il tempo di 24,71 secondi. Poco dopo ha conquistato un argento nella Staffetta 4x100m stile libero maschile insieme a Antonio Fantin, Stefano Raimondi e Simone Ciulli.


Classe 2000, prima ha imparato a nuotare, poi a camminare. Fin da piccolo è stato soprannominato Nemo come il pesciolino della Pixar con una pinna più piccola dell’altra. Nato con gamba più corta a causa di una coxa vara e una ipoplasia congenita del femore destro, già da bambino ha dovuto subire 12 interventi chirurgici; un calvario che si è concluso solo nel 2021 quando si è sottoposto all’ultima operazione.
















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Si è avvicinato al nuoto nel 2007 e, due anni dopo, ha partecipato alle prime gare a livello agonistico. “Si trattava dell’unico sport che da ragazzino potevo praticare considerata la mia disabilità” – ha detto Simone Barlaam alla Gazzetta dello sport“L’acqua, infatti, era l’unico ambiente che mi permetteva di fare attività fisica senza mettere a rischio il mio femore. Avevo provato nel triathlon ma ero troppo scarso nella bici e nella corsa”.


Simone studia ingegneria alla Bocconi di Milano. Ha una grande passione per le graphic novel ed è cresciuto guardando per ore i documentari sugli squali. Tra i suoi miti ci sono il Kobe Bryant“il suo modo di pensare la quotidianità mi piace molto e mi ci ritrovo abbastanza”, ha detto – e considera come suo “fratellone maggiore” Federico Morlacchi che l’ha aiutato a crescere e a diventare quello è oggi. Ora però è lui ad essere diventato una fonte d’ispirazione per le nuove generazioni. Se sempre più bambini e bambine oggi si stanno avvicinando al nuoto è anche merito suo.
















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Appassionato, positivo e sempre entusiasta, quella di Simone Barlaam si aggiunge alle tante storie importanti di questi Giochi Parlalimpici. L’avventura di Tokyo 2020 per Simone, però, non si è ancora conclusa. Giovedì tornerà in acqua per i 100 m farfalla maschile (categoria S9). Tutti a tifare per lui!



Foto: LaPresse


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