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Long-Covid: i disturbi più frequenti riscontrati nelle persone guarite

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Pubblicato il 16/02/2021
Di Team Digital
LongCovid i disturbi riscontrati dopo la fine della malattia

Uno studio cinese pubblicato dalla rivista The Lancet ha esaminato i sintomi più frequenti riscontrati nelle persone guarite da Covid-19 anche sei mesi dopo la fine della malattia

Sempre più casi di persone guarite dal Coronavirus riscontrano sintomi anche dopo mesi dalla fine della malattia. Per questo si è iniziato a usare il termine Long-Covid e uno studio cinese pubblicato dalla rivista The Lancet, riportato dal sito della Fondazione Veronesi, confermerebbe che questi casi sono tutt’altro che isolati.


Il team di ricercatori ha analizzato un campione di 1.700 pazienti che si sono ammalati a Wuhan tra gennaio e maggio. Hanno costatato che il 76% non si sentiva completamente ristabilito addirittura dopo sei mesi dal superamento dell’infezione.


“Avendo a che fare con una malattia nuova, stiamo iniziando a capire quali conseguenze possa determinare nel tempo” – ha spiegato Bin Cao, direttore dell’unità di pneumologia e terapia intensiva del China-Japan Friendship Hospital di Beijing – “Ora scopriamo che la maggior parte dei pazienti che hanno sviluppato la Covid-19 in maniera severa convive con le conseguenze dell’infezione anche molto tempo dopo aver lasciato l’ospedale”.

I sintomi riscontrati con più frequenza sono la riduzione della capacità respiratoria, un calo della funzionalità renale, oltre a stanchezza e debolezza muscolare, disturbi del sonno, ansia e depressione.


Per questo sono necessari controlli continui: “Tutti i pazienti colpiti dalle forme più gravi di Covid-19, tra cui coloro che sono stati sottoposti all’ossigenoterapia o ricoverati in rianimazione, devono essere nel tempo sottoposti a controlli che riguardino tutti gli organi” – spiega Francesco Landi, responsabile del day-hospital post-Covid del policlinico Gemelli di Roma – “I danni permanenti a livello dei polmoni, degli occhi, del cuore e del fegato non sono così frequenti. Non bisogna però sottovalutare la persistenza della stanchezza, per individuare chi ha bisogno di un programma di riabilitazione e di supporto nutrizionale attraverso cui controllare la perdita di massa muscolare. Importante è anche la gestione dei disturbi della sfera psichica di questi pazienti, molti dei quali presentano un disturbo post-traumatico da stress”.



Foto: LaPresse


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