Quando gli viene chiesto che “Belva si sente”, facendo riferimento a Francesca Fagnani e all’ormai nota puntata con Mara Maionchi che ha generato molte discussioni, Tiziano Ferro ha risposto “una che non morde”.
Il cantante ha rilasciato una lunga intervista a Vanity Fair dove ha dimostrato, e non è certo la prima volta che lo fa, che non sempre è necessario attaccare o essere aggressivi quando si vuole comunicare qualcosa di forte e far arrivare un messaggio importante. Tiziano si è messo a nudo toccando temi profondi, parlando del rapporto con i suoi figli, del suo ex marito Victor, di alcolismo, di bulimia e di molto altro ancora.
Tiziano Ferro perdona Mara Maionchi
Non poteva mancare una domanda dedicata alle parole di Mara Maionchi e suo marito Alberto Salerno, che in seguito alle polemiche avevano risposto a chi li aveva accusati di avergli imposto di non rivelare la propria omosessualità e di perdere peso.
Sul primo aspetto Mara Maionchi ha negato duramente ogni possibile insinuazione, ribadendo che la “libertà e l’autodeterminazione sono sacre”. Per quanto riguarda i chili persi, invece, è intervenuto il marito che, in un’intervista a Mowmag, ha raccontato di averlo fatto per la sua salute. Ecco le sue parole:
“Pesava 111 chili e gli ho detto che doveva dimagrire perché a vent’anni non poteva pesare così tanto, era una situazione malata. Noi lo abbiamo portato anche da un dietologo, un professore di primo livello che lo ha aiutato e poi lui si è messo anche a dieta. Al di là del lavoro era una cosa che lui doveva fare per sé stesso e pesare 111 chili non andava bene, io l’ho fatto per la sua salute”.
Nell’intervista a Vanity Fair, Tiziano ha chiarito di voler bene a Mara, ma ha ribadito l’importanza di determinati temi legati alla salute mentale che ormai non possono essere più ignorati. Ecco il suo commento:
“Quello è un meccanismo crudele che mi ha marchiato a fuoco perché io mi sentirò grasso per sempre e nulla mi farà mai cambiare idea. Camminerò per strada sentendomi grasso anche se non lo sono. E mi sentirò perennemente inadeguato. I genitori sono fondamentali in questo. E lo sono anche gli educatori. E i manager. E qui sì, mi riferisco a Mara Maionchi. Le voglio bene e sono sicuro che vent’anni fa questi discorsi non erano così chiari. Però oggi va fatto un cambio di passo radicale, perché la salute mentale è una cosa pratica che va appunto praticata. È un obbligo morale raccontare alle persone, agli artisti, che il corpo non è un vincolo negativo per la loro arte. Io credo che Mara e molte altre persone non abbiano realizzato abbastanza quanto traumatico e doloroso sia quell’atteggiamento che si imprime per sempre nell’inconscio e nell’esistenza di ragazzini ancora fragili. Oggi perdono la loro buona fede. Ma bisogna fare un mea culpa e non prendere più questo argomento alla leggera”.
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