La festa di primavera o capodanno lunare, in Occidente generalmente noto come capodanno cinese, è una delle più importanti e maggiormente sentite festività tradizionali cinesi, e celebra per l’appunto l’inizio del nuovo anno secondo il calendario cinese.
Come di consueto a qualche settimana dal nostro Capodanno arriva anche quello Cinese. La data varia a seconda del calendario lunare ed in particolare a seconda dei cicli della luna: quest’anno il Capodanno Cinese sarà festeggiato il 5 febbraio e come da tradizione durerà 15 giorni concludendosi con la Festa delle Lanterne.
Le particolarità del Capodanno Cinese
Il Capodanno Cinese sancisce anche il segno che dominerà tutto il 2019. E non stiamo parlando dei nostri segni zodiacali presenti nell’oroscopo occidentale e suddivisi in base ai mesi. Parliamo dei segni dell’oroscopo cinese, completamente differenti dagli Ariete Scorpione e Acquario (e via discorrendo) a cui siamo abituati e che si fondono su un ciclo che dura un intero anno. Ogni anno corrisponde ad un animale e questo 2019 sarà l’anno del Maiale. La successione è la seguente: Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Dragone, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Maiale. L’anno del Maiale è il dodicesimo segno dello Zodiaco orientale e ricomparirà fra 12 anni (come lo è stato nel 2007).
Il 2019 sarà l’anno del Maiale
I nati dopo il 5 febbraio 2019 saranno dunque nati sotto questo segno ma non è detto che abbiano le stesse “caratteristiche” degli anni del Maiale del passato. Dipende molto dai cinque elementi a cui attingono i cinesi e che influiscono il carattere: acqua, legno, fuoco, metallo e terra. Un po’ come per noi l’ascendente, questi elementi caratterizzeranno l’indole dei nati sotto lo specifico segno. Si dice che chi nasca nell’anno del Maiale sia una persona affettuosa, fedele, con un carattere stabile ed incline alla generosità e all’altruismo. Niente male! In Italia sarà possibile festeggiare il Capodanno Cinese con eventi “made in China” in molte località e in particolare a Roma, Milano e Prato.
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